Sapessi quante cose baci in me

Vivian Maier

Baci la solitudine che scorre nelle strade

come acqua nera,

quando tutti si ritirano a poco a poco.

Baci lo schiaffo che scende impietoso

sui sogni di un bambino,

con in bocca il sapore di prugne acerbe

mani come nuvole, negli occhi

distese di campi fertili invasi da malerbe.

Baci laddove colpisce logora lentamente

l’amore degli uomini che crescono tacendo.

Si è ridicoli nella sincerità, remissiva e tardata

quando anche le parole più delicate

prendono il sapore della ruggine in bocca,

tu baci in me il sedimento di una vita sbagliata.

La solitudine si trova sempre un rifugio, dico

Ti avvicini e baci il tremolio sulle mie labbra.

Sapessi quante cose baci in me.

Baci il cielo stellato che brilla di colori

una sera in cui si oscurano tutti gli altri.

Tu baci in me un bambino gigante,

gli occhi pieni della luce di sua madre,

venuto al mondo da dentro un pallore.

Şukrü Erbaş

Malafemmena

Canzone napoletana scritta e musicata nel 1951 da Totò. Viene scritta in occasione del concorso di Piedigrotta durante un soggiorno presso l’Hotel Miramare di Formia e parla in termini drammatici di un amore contrasto per una malafemmena: donna affascinante ma che fa soffrire. La figlia di Totò ha dichiarato che la canzone scritta dal padre sia stata dedicata alla madre: Diana Rogliani .

Lo spiraglio dell’alba

Lo spiraglio dell’alba

respira con la tua bocca

in fondo alle vie vuote.

Luce grigia i tuoi occhi,

dolci gocce dell’alba

sulle colline scure.

Il tuo passo e il tuo fiato

come il vento dell’alba

sommergono le case.

La città abbrividisce,

odorano le pietre

sei la vita, il risveglio.

Stella sperduta

nella luce dell’alba,

cigolio della brezza,

tepore, respiro

è finita la notte.

Sei la luce e il mattino.

Cesare Pavese

L’amore, quando si rivela

L’amore, quando si rivela,

non si sa rivelare.

Sa bene guardare lei,

ma non le sa parlare.

Chi vuol dire quel che sente

non sa quel che deve dire.

Parla: sembra mentire…

Tace: sembra dimenticare…

Ah, ma se lei indovinasse,

se potesse udire lo sguardo,

e se uno sguardo le bastasse

per sapere che stanno amandola!

Ma chi sente molto, tace;

chi vuol dire quello che sente

resta senz’anima né parola,

resta solo, completamente!

Me se questo potesse raccontarle

quello che non oso raccontarle,

non dovrò più parlarle,

perché le sto parlando…

Fernando Pessoa