
“Sono le parole che dettano il gesto, fino all’estremità delle dita.” Juliette Gréco
“Sono le parole che dettano il gesto, fino all’estremità delle dita.” Juliette Gréco
Ci sono anime che hanno
stelle azzurre,
mattini sfioriti
tra le foglie del tempo,
casti cantucci
che conservano un antico
sussurro di nostalgia
e di sogni.
Altre anime hanno
spettri dolenti
di passioni. Frutta
con vermi. Echi
di una voce arsa
che viene di lontano
come una corrente
d’ombre. Ricordi
vuoti di pianto
e briciole di baci.
La mia anima è matura
da gran tempo,
e si dissolve
confusa di mistero.
Pietre giovanili
consunte di sogno
cadono sulle acque
dei miei pensieri.
Ogni pietra dice:
“Dio è molto lontano!”.
Federico Garcia Lorca ( traduzione di Claudio Rendina)
Il brano è un blues di Pino Daniele del 1979
Non devi amarmi
solo perché
sei tutte le donne
che ho mai voluto
Sono nato per seguirti
ogni notte
mentre sono ancora
in tanti uomini che ti amano.
Ti incontro ad un tavolo
Prendo tra le mani il tuo pugno
in un solenne tassi
Mi sveglio solo
con la mia mano nella tua assenza
all’Hotel Discipline.
Ho scritto tutte queste canzoni per te
Ho consumato candele rosse e nere
a forma di uomo e di donna
Ho sposato il fumo
di due piramidi di legno di sandalo.
Leonard Cohen
Foto di Vivian Maier.
https://youtu.be/3wHLyvzYKiM
Brano pop di Claudio Baglioni pubblicato nell’estate del 1975 racconta la storia di un uomo che seduto in una panchina della metropolitana, deluso dalla vita alienante e prevedibile, sogna di allontanarsi e fuggire in un’isola deserta ed esotica dove ci sono racchiusi sogni ed aspirazioni segrete.
Vicolo degli Orefici si trova a Siena ed era nell’antico cammino della Francigena. Caratteristico e molto suggestivo, il vicolo, probabilmente concentrava le botteghe orafe di Siena, molto diffuse in epoca medievale. Il vicolo è lungo e tortuoso, in penombra, senza via d’uscita, completamente mattonato, come erano le strade dell’epoca medievale e regala un ‘emozione di un mondo senza tempo.
Siena,Settembre-2020-( foto personali)
Monologo finale del film di Bernardo Bertolucci del 1990.
“E lei:- Tu non credi che l’amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé…
Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l’altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a sciogliersi, e riaverla tra le braccia…Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle :- Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto…- e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui ,la felicità insieme senza ombre. Invece disse:- Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. “
Italo Calvino ( da Il barone rampante)
Castiglione della Pescaia( foto personale)
(Italo Calvino nella sua casa di Roccamare)
“Come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già prima. La prima riga della prima pagina di ogni romanzo rimanda a qualcosa che è già successo fuori del libro. Oppure la vera storia è quella che comincia dieci pagine più avanti e tutto ciò che precede è solo un prologo. ”
Italo Calvino
Il 19 -settembre-1985 moriva a Siena,al Santa Maria della Scala, Italo Calvino. Dalla sua casa a Roccamare( Castiglione della Pescaia) ,dopo un’emerragia celebrare, venne trasportato d’urgenza all’ospedale di Siena. Nei primi giorni di degenza, a chi lo stava accudendo, Calvino aveva detto che non sapeva dove esattamente si trovasse, ma poi avrebbe affermato: “Siamo a Siena…lo sento dall’aria “.
(Dalle finestre del Santa Maria della Scala-Siena)
I suoi resti riposano nel piccolo cimitero di Castiglione della Pescaia a picco sul mare, dove ,tra rose, siepi di rosmarino e macchia mediterranea, domina tutto l’arcipelago toscano.
(Vista dal cimitero di Castiglione della Pescaia)
Finalmente posso pronunciare
le parole appena scoperte
con il profumo dell’eternità:
Ti vedo
esisti,
mi parli,
l’aria mostra le tue forme.
È come se dal fondo dell’oceano
fosse sorta l’inattesa
terraferma o forse
un continente sommerso.
La vita diventa un mistero
cosmico del tuo fluire,
e io la sua nascosta
particella.
Krystyna Rodowska
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